Napoli è città più balia che madre. Della balia ha “la povertà e il primo latte, le forme rotonde e barocche, l’odore ora di feci ora di biancheria lavata di fresco; e di tutte le balie del mondo condivide la sorte: le sono strappati gli esseri che ha nutrito da più ricchi padroni”.
Così scriveva Fabrizia Ramondino nei Taccuini tedeschi, ripubblicati in versione ampliata a cura di Valentina De Rosa e presentati il 9 giugno scorso al museo Herman Nitsch. Qui se ne può leggere un estratto.
In questa occasione Mario Martone ha fatto un bellissimo intervento. Non avevo realizzato perchè certi romanzi di Fabrizia Ramondino mi piacciono tanto. La sua scrittura non è mai astratta, ha detto Martone, c'è sempre un luogo, spesso una casa, da cui il pensiero si diffonde. Sappiamo sempre dove e quando si svolge un dialogo, come in Storie di patio, Star di casa e Un giorno e mezzo ad esempio. Hanno la qualità delle sceneggiature, sono scritti come dei film.
Nei Taccuini Fabrizia racconta i suoi soggiorni in Germania senza mai interrompere la relazione con Napoli, presente anche a distanza. Dal museo Nitsch, ex centrale elettrica ottocentesca, il panorama sulla città è così sorprendente da non riuscire a staccare gli occhi dalla finestra. Mentre ascolto gli interventi, disegno a biro Bic e grigio di Payne.
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Commenti
belli i panorami che ne vengono fuori. un po' soft, ma al tempo stesso profondi. di prospettiva e di sensazioni.
la remondino non la conosco. frequenterò ...
complimenti.
saluti
nell'ambito del progetto LILIBRI per sostenere le piccole librerie indipendenti (e intraprendenti del Lazio). magari ti va di fare un salto da Napoli a Latina. ci farebbe davvero tanto piacere. Il programma di letture è curato da Barbara Della Polla, attrice e regista, amica e collaboratrice di Fabrizia. sabina de tommasi