Turner in Italia: taccuini come "cheque-books"



"Turner si trova nei dintorni di Napoli e sta facendo dei rapidi schizzi a matita, con grande stupore dei conformisti che si domandano a che cosa possano servire questi abbozzi sommari.
Ingenui!" (John Soane Junior, lettera al padre, 1819).



Turner ha lasciato centinaia di taccuini. Una trentina sono stati riempiti in Italia, durante due viaggi. Taccuini molto diversi tra loro, a matita o a colori, appena abbozzati o più rifiniti. Taccuini che Ruskin, al contrario di Soane, liquidò come "privi di valore", "mediocri", "sciatti".

Analogamente, per il primo biografo di Turner (Thornbury, 1862), essi costituivano i suoi "cheque-book", i suoi libretti degli assegni. Idee embrionali, disegni privi di valore se poi non fossero stati "incassati" dall'autore, riutilizzati, rifatti meglio in studio. Anche Turner forse lo pensava, dato che non li mostrava volentieri.



Ai nostri occhi invece hanno un valore intrinseco, sono essi stessi il tesoro.

Sto leggendo il catalogo della mostra
Turner in Italia in corso a Ferrara, a Palazzo dei Diamanti, fino al 22 febbraio. Ho già parlato qui dell'archivio alla Tate e delle "auto-guide" di Turner, dopo un pellegrinaggio a Londra dove i famosi taccuini li ho sfogliati con le mie mani...

Commenti

4ojos ha detto…
A Ferrara! Tutti a Ferrara!