A Napoli, nella fabbrica degli angeli

Laboratorio di Marco Ferrigno

Non ero mai entrata in una delle botteghe di San Gregorio Armeno a Napoli, anche se abito in questa città da tanti anni. Quando a casa è capitata la statua di un angelo destinata ad un amico inglese appassionato conoscitore di Napoli ho potuto osservare da vicino un pezzo del Presepe per la prima volta. Alto circa 35 centimetri, quest'angelo ha il corpo flessibile in fil di ferro ricoperto di canapa, le mani, i piedi e la testa in terracotta, ali in legno e vestiti in seta. E, impossibili da rendere col disegno, occhi in vetro che sembrano vivi. Devi andare al laboratorio, ti piacerà sicuramente - ha detto E.

Per fortuna era la fine di ottobre e la strada dei presepi si poteva ancora percorrere mentre da novembre diventa ogni giorno più affollata fino a risultare inaccessibile durante il periodo natalizio. Marco Ferrigno e i suoi collaboratori mi accolgono cordialmente e passo la giornata a disegnare e fare domande mentre loro continuano a lavorare nonostante il flusso di visitatori già abbastanza sostenuto.

Laboratorio di Marco Ferrigno

La realizzazione delle statuette è un processo complesso che coinvolge tante persone in tempi e luoghi diversi ma il cuore sembra essere via San Gregorio Armeno. Una filiera articolata in cui ci sono lavorazioni che si tramandano da generazioni e qualche innovazione, soprattutto nei soggetti rappresentati. Nella bottega di Marco ferrigno molte delle fasi vengono svolte davanti ai visitatori in piccoli spazi ricavati tra l'esposizione  e la vendita dei presepi. In una stanzetta al secondo piano posso vedere una buona parte della lavorazione. 
Dinesh è un'artista cingalese che riproduce in creta ritratti a qualsiasi scala. I personaggi tradizionali sono tratti da modelli settecenteschi visti dal vero o sui libri ma il laboratorio realizza anche statue personalizzate da fotografie per chi nel Presepe vuole inserire se stesso o un parente. Penso ad una degenerazione dell'era dei selfie, ma in fondo i committenti di arte sacra già nei tempi antichi si facevano ritrarre e includere nella scena.
Ci sono statuette intramontabili come i Pulcinella a qualunque scala o come Totò e Maradona e personaggi contemporanei destinati ad essere sostituiti come calciatori, cantanti, attori o politici. Mi colpiscono molto un Gatto e una Volpe, parte di una serie dedicata alle favole. Mi sembra di essere tra la casa di Babbo Natale, il Paese delle Meraviglie e la Fabbrica di Cioccolato.

Laboratorio di Marco Ferrigno

Abbarbicato in cima allo "scoglio" di un Presepe molto elaborato Luca maneggia minuscole sfere di cristallo: riesce ad ottenere uno o due paia di occhi intagliando una sfera di pochi millimetri che in seguito dipinge sul retro con vari strati di colore per la pupilla, l'iride e il cristallino - queste porzioni di sfera sono così piccole che si può applicare il colore solo con la punta di uno stuzzicadenti. Nel suo impressionante repertorio sono inclusi occhi umani e di animali come cani, gatti o pecore, di diverse dimensioni e colori. Siamo solo in due in Campania a saperlo fare - dice Luca che rifornisce di occhi anche altre botteghe della zona. Ha iniziato a fare pratica nella bottega dello zio quando aveva solo dodici anni e col tempo si è inventato una serie di trucchi per perfezionare questa sua arte. Ci sono persone che pagherebbero per vedermi lavorare - dice mentre mi permette di affacciarmi in cima alla scaletta.

Laboratorio di Marco Ferrigno

Teo lavora qui da più di dieci anni, viene dalla Bulgaria e a lui spetta il compito di applicare gli occhi di cristallo alle teste in terracotta e rifinirle con palpebre di dimensione infinitesima. Poi si passa alla colorazione, diversi strati per ottenere il giusto tono di incarnato e finitura a cera per dare un aspetto più invecchiato e naturale. Tra le lavorazioni che si svolgono all'esterno, quella della vestizione a cui contribuisce la moglie di Teo, da casa. I drappi di seta sono bagnati nel caffè e rifiniti con fil di ferro sottile sui bordi per poterli modellare. Nel frattempo minuscole fiaschette di vino, cestini di frutta, strumenti musicali, mani e piedi in terracotta e teste di pulcinella arrivano o escono dalla stanza mentre chiunque entri non può resistere dal fare domande alle quali i giovani artigiani avranno risposto migliaia di volte. 
Alla fine della giornata avevo materiale sufficiente e un tema perfetto per l'illustrazione di dicembre per la mia rubrica mensile sulla rivista Dove.

Grazie per la foto a Sonia Lenzi che mi ha accompagnato. 
Nell'immagine, Giusi al lavoro su una statuetta di Gabbiadini.
PS: recensione di Pasquale Raicaldo su La Repubblica Napoli web.

In inglese su Urban Sketchers.
Naples / December 2015

Laboratorio di Marco Ferrigno. © Copyright Sonia Lenzi.

Commenti