Se c’è una cosa di cui sono certo è che abbiamo bisogno delle rivelazioni portate dalle nostre apocalissi, oggi più che mai (...). E dobbiamo anche resistere alla tentazione di distogliere lo sguardo quando ci troviamo di fronte a una catastrofe. Dobbiamo respingere i vecchi discorsi che ci spingono a interpretare i disastri sociali come fossero disastri naturali. Dobbiamo rifiutare i provvedimenti di ripresa che puntano solo a dividere ancora di più i popoli e i paesi che pretendono di aiutare. E dobbiamo, in ogni circostanza e con tutte le nostre forze, opporci al tentativo, da parte di quelli che hanno contribuito a questi disastri, di sfruttare il caos per rafforzare la loro presa sul nostro futuro.
Dobbiamo fissare le rovine – con coraggio e fermezza – e dobbiamo vedere. E poi dobbiamo agire. Ne va della nostra vita. Cosa succederà? Riusciremo davvero, nonostante i nostri limiti e le nostre crudeltà, a fissare le rovine e a sfuggire alla discesa nell’apocalisse?
Domani sabato 25 alle 18.00 mostra in piazza Duomo a L'Aquila con i disegni dei precedenti sopralluoghi.
Domenica 26 dalle 10 in poi giornata di disegno in giro per la città con Una Carriola di Disegni: per vedere, per fissare le rovine e per disegnare le macerie.
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