Il territorio in cui viviamo è una mappa complessa dove le tracce volontarie si mescolano e si sovrappongono ai segni di azioni non sempre consapevoli. Le decisioni sbagliate e persino le scelte non compiute hanno prodotto un luogo apparentemente privo di senso, dove è molto difficile riallacciare quel filo sottile tra presente, passato e futuro...
TRACCE è un progetto di amiche insegnanti di liceo a Giugliano e Qualiano che guidano i ragazzi a ritrovare il filo della memoria storica attraverso la rielaborazione personale di materiali raccolti sul territorio.
Questa è la mia raccolta di tracce a Cuma, dove li ho accompagnati. Centinaia di artisti più illustri mi hanno preceduto ma questa veduta non si è consumata ed è sfuggita chissà come alla cementificazione del territorio circostante. La lecceta cantata da Virgilio è un prezioso tratto di costa non edificato.
Nelle dune fossili l'imprudente Caretta Caretta continua a deporre le uova, tra il via vai dei fantini che allenano i cavalli al trotto per le corse clandestine e il percolato sversato a mare. Le linee che si prolungano in acqua nel disegno sono canali di scolo che è meglio vedere da lontano.
Da quassù è un paradiso.
A sole tramontato e con un vento gelido, una necessaria sosta panoramica sulla soglia dell'inferno. Il tempio di Apollo in primo piano e il castello di Baia sullo sfondo.
"Tracce" è un progetto extracurricolare per studenti del 3° anno del liceo Cartesio a Giugliano,
a cura di Renata Guadalupi e Maria Falcomatà.
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