Istanbul sul libro di Pamuk

Istanbul, on Orhan Pamuk's book

Un'altro libro artefatto, appena realizzato per un compagno di viaggio di quindici anni fa. Istanbul di Pamuk è un'introduzione perfetta alla città e un supporto ideale su cui disegnarla. Sarebbe il caso di tornarci e fare nuovi disegni. Questi li ho copiati dal mio taccuino di allora, un quaderno da architetto, solo in bianco e nero, con poche scritte.

Istanbul, on Orhan Pamuk's book

Un pomeriggio del 1995 guardavamo il tramonto sul Bosforo dal tetto di una fabbrica di tessuti, dove avevamo curiosato indisturbati. Al piano di sotto i telai facevano un rumore infernale tra l'andirivieni di operai caricati come asini, con delle vere e proprie selle di legno, per trasportare enormi pezze di stoffa sulla testa e sulle spalle.

Istanbul, on Orhan Pamuk's book

In questo capitolo, sei buone ragioni per disegnare secondo il giovane Pamuk, disegnatore e studente di architettura, prima di scegliere di dedicarsi alla scrittura. Dei suoi disegni di Istanbul, Pamuk parla a lungo ma non li mostra. La tentazione di intervenirci sopra è stata troppo forte.

Istanbul, on Orhan Pamuk's book

In english, on Urban Sketchers.

Commenti

Luc ha detto…
che belli simo. io ci ho perso la vista laggiù a Istanbul, e te l'hai visto.
E il libro di Pamuk la rende tutta la città fin quasi negli odori ...
Luc ha detto…
ah, e giusto per parlare anche di tecnica ... ma che usi per i bianchi, e magari anche per il resto, sopra quella superficie semitelata degli einaudi? pastelli?
Ciao, ho scoperto il tuo blog per caso, e me ne sono innamorato tanto che l'ho messo subito tra i miei link. I tuoi disegni mi ricordano molto quelli di mio nonno, che era bravissimo. Io purtroppo non ho ereditato niente della sua arte.

Complimenti ancora.

PS: Istanbul non l'ho sopportato come libro, ma questo e' un dettaglio.
antonio ha detto…
Sono rimasto un po’ perplesso rispetto questo omaggio al tuo vecchio compagno di viaggio. L'oggetto del regalo è , come sempre fai deliziosamente splendido, mi sorprende, invece, che tu abbia scelto di “copiare” un disegno di allora. Il disegno dal vero non ammette "bugie temporali”. I disegni di viaggio, a parer mio, possono essere riprodotti, non copiati. Il farlo è permesso forse ai pittori; non ai viaggiatori che disegnando fissano sul supporto che trovano lì a diposizione le proprie emozioni. Perchè non regalare l'originale e con questo il recente libro con i tuoi attuali disegni d'invenzione così diversi da quelli che qualche giorno fa abbiamo visto appartenere a Pamuk che per le cose che scrive non ha certo tradito l'architettura?Il ricordo di un viaggio sta pure nel ricordo di un vecchio quaderno che, nello stesso odore della carta, ci restituisce il tempo felice di quella vecchia giornata pomeridiana.
balpa ha detto…
trovo la copertina del primo libro veramente incantevole.
simo capecchi ha detto…
@Luc, è penna indelebile e acquarello come al solito, più tempera bianca. Anche Luc disegna sui libri: http://notnottana.blogspot.com/search/label/Disegnare%20sui%20libri
@Tuscan Foodie, grazie per la visita! Avrei dovuto leggere il tuo blog prima di andare in America...
@Antonio, infatti questo non è un taccuino di viaggio (dal quale non mi separerei mai) ma solo una serie di disegnini su un libro, fatti anche su richiesta. Grazie per avermi segnalato di quelli di Pamuk, mi erano sfuggiti.
Caterpillar 1 ha detto…
T'ho premiato col "Dardos".
Mi risponderai: e che cosa è?
A quanto pare si tratta di un riconoscimento assegnato ai blog meritevoli per i loro contenuti culturali, etici o letterari.
Non avendolo mai sentito nominare ho cercato qualche informazione e scoperto che nessuno ne conosce l'origine. In pratica si tratta di una sorta di Catena di Sant'Antonio un premio che i blogger si assegnano e che è utile a conoscersi e a fare rete. Bello. Why not?
Qui troverai tutte le informazioni: http://sviaggi.blogspot.com/2010/09/o-h-m-y-g-o-d.html
Simonetta