Seconda lezione. Il taccuino è stato inaugurato e spero diventi un oggetto abituale. Questa volta era permesso usare la matita, così la tentazione di cancellare continuamente è stata forte.
La propria mano è un soggetto classico nell'apprendistato del disegno ma anche negli schizzi dei disegnatori professionisti la mano (che disegna) è spesso inclusa nell'insieme.
Forse si tratta di una determinata concezione dello spazio, di un tentativo di dare un'idea il più possibile globale, arretrando il primo piano sino al punto di partenza dello sguardo. E' un modo di mostrare la spazialità che percepisco, mediante una presenza che crea un primo piano. Così dice l'architetto Alvaro Siza, per il quale la mano che disegna è diventata una sorta di firma (lo schizzo sopra è suo).
Noi per il momento abbiamo affrontato solo il primo piano. Il difficile deve ancora cominciare.
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