"Un taccuino, dall'arabo taqwin, è una raccolta dell'universo... si potrebbe dire che è un Aleph, il multum in parvo (l'infinitamente grande nell'infinitamente piccolo). Questa è anche la mia vocazione, ciò che mi spinge a viaggiare per il mondo e a raccontare i paesi che mi "chiamano" in questa forma strana che è il carnet di viaggio... è l'intenzione di racchiudere in uno scrigno l'infinita ricchezza dell'esistente..."
Non sapevo che una delle parole che uso più spesso avesse origini arabe: taqwin è il "giusto ordine", una raccolta, un calendario... L'ho scoperto domenica 31 maggio a Galassia Gutenberg, quando è stato nostro ospite Stefano Faravelli. Del suo ultimo viaggio e del libro Egitto. Cercando l'Aleph (EDT) ha parlato con Isabella Camera d'Afflitto, mentre i Moleskine a soffietto si allungavano sul tavolo, svelando le loro meraviglie.
Qui sopra, i sei carnet che Stefano ha riportato dall'Egitto, la scatola magica con tutto il necessario per dipingere e l'Aleph di Borges, uno dei testi che ha ispirato il viaggio. Sotto, le dediche acquerellate del libro.
Quest'estate Stefano Faravelli terrà alcuni laboratori di carnet di viaggio, organizzati in collaborazione con la Scuola del viaggio: a Cannara, Perugia (11-14 giugno) e Salemi, Trapani (23- 30 agosto). Una buona occasione per conoscerlo e nutrirsi per qualche giorno del suo scrigno di tesori.
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