Di taccuini di viaggio in Italia la stampa si occupa raramente e in modo trasversale. Fanno eccezione negli ultimi tre anni gli articoli su La Repubblica di Stefano Malatesta (Biennale di Clermont e i Fari di Giorgio M. Griffa, 2005, pdf) e quello su Alias di Luciano Del Sette.
In seguito, Stefano Faravelli è stato intervistato da Flair (10/2006), questo blog ha avuto un articolo dedicato su Il salvagente (7/2006) e una segnalazione su Le vie del gusto (12/2006).
Piuttosto che considerarlo un prodotto artistico e culturale, il taccuino diventa interessante solo come oggetto "alla moda", consumo intelligente per viaggiatori o gourmet. Infine, dato che effettivamente disegnare in un taccuino fa anche bene alla psiche, eccoci sull'ultimo numero di Psycologies (6/2007 - pdf): c'è Stefano Faravelli, il mio taccuino su Bologna e tre Moleskine presentati a Galassia 2007: quelli di Cecilia Battimelli, Sergio Grispello e Iain Chambers. Un bell'articolo di Cristina Tirinzoni, che ha intervistato telefonicamente sia Faravelli che me.
Mi chiedo se anche riviste e pubblicazioni d'arte potrebbero occuparsi di taccuini. Forse sì, ma a patto di chiamarli "libri d'artista": questa è forse la parola magica.
Tra le riviste di architettura mi viene in mente solo il vecchio numero monografico 68/1990 di Lotus, "L'occhio dell'architetto", sui taccuini degli architetti, soprattutto quelli del secolo scorso. Tra quelle d'arte, in inglese c'è invece il bel numero 10 di Graphics (2006), dedicato a "diaries, notebooks + sketchbooks", che si ordina a poco prezzo on-line.
In seguito, Stefano Faravelli è stato intervistato da Flair (10/2006), questo blog ha avuto un articolo dedicato su Il salvagente (7/2006) e una segnalazione su Le vie del gusto (12/2006).
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Tra le riviste di architettura mi viene in mente solo il vecchio numero monografico 68/1990 di Lotus, "L'occhio dell'architetto", sui taccuini degli architetti, soprattutto quelli del secolo scorso. Tra quelle d'arte, in inglese c'è invece il bel numero 10 di Graphics (2006), dedicato a "diaries, notebooks + sketchbooks", che si ordina a poco prezzo on-line.
Commenti
Non l'ho mai comprata, me l'hanno prestata solo perché costa un botto (7 euro).